Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha controfirmato il decreto di riordino delle Scuole di specializzazione di Medicina già firmato nei giorni scorsi dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini. Vengono meno così le preoccupazioni sul ritardo nella firma che i giovani medici del Sigm avevano definito in una nota «ingiustificabile e non rispettoso delle esigenze di migliaia di giovani medici potenzialmente interessati dalla riforma». Il timore era, infatti, di «ulteriori rimaneggiamenti» mentre il testo sembrerebbe confermato. Il provvedimento, come noto, diminuisce mediamente di un anno la durata dei percorsi di studio nelle scuole di specializzazione, rendendo più aderente la normativa italiana a quella stabilita in ambito comunitario. Questo consentirà ai giovani medici di fare prima il loro ingresso nel mondo del lavoro, rendendoli, al contempo, più competitivi all'interno dei Paesi dell'Unione europea. Tale riduzione riguarda circa un terzo delle scuole di specializzazione sulle 55 restanti dopo il previsto accorpamento di 5 scuole e la soppressione di quelle di Medicina aeronautica e spaziale e di Odontoiatria clinica generale. Il Decreto prevede, tra l'altro, per la scuola di specializzazione in chirurgia generale e per quella in neurochirurgia un percorso di studi della durata di 5 anni a fronte dei 6 anni fino ad oggi previsti. Il provvedimento valorizza ancora di più, rispetto al passato, l'obiettivo professionalizzante delle scuole di specializzazione; infatti prevede che almeno il 70% della formazione dovrà essere dedicato allo svolgimento di attività pratiche e che le stesse potranno essere espletate non solo nelle università, ma anche nei presidi ospedalieri e nelle strutture territoriali del Servizio sanitario.
(Fonte: Doctor33 del 5 febbraio 2015)