Il decreto presidenziale ha valore temporaneo ed eccezionale ed è emanato "inaudita altera parte" motivo per il quale perderà tutto il suo valore se non sarà confermato in sede di udienza collegiale, in programma il 29 Gennaio 2014. Lo sottolinea una nota dei Giovani medici del Sigm finalizzata a precisare alcuni aspetti «fuorvianti» emersi sul decreto presidenziale emanato dal Tar Lazio sull'accesso alle scuole di specializzazione in medicina. Il ricorso, continua la nota, non è stato accolto ne sono state sospese «le graduatorie di merito redatte dal Miur». Quello che è successo, spiegano i Giovani, è che il Tar del Lazio «ha disposto il congelamento limitatamente alla posizione della singola ricorrente, consentendo solo a quest'ultima la possibilità di preservare la propria scelta: Ne può essere scontato affermare che le graduatorie sono bloccate per il futuro». Il Sigm aggiunge che «le graduatorie dovrebbero continuare a scorrere normalmente come da calendario diffuso dal Miur a mezzo di specifico provvedimento. Ne è messo in alcun modo in discussione il diritto acquisito dai vincitori di concorso di essere titolari di un contratto di formazione specialistica. Resta invece da capire se» continua la nota «fermo restando il richiamato diritto, gli effetti del decreto presidenziale, laddove confermati in sede di dibattimento, potranno comportare una rivisitazione delle graduatorie per gli eventuali richiedenti che si avvarrebbero eventualmente degli effetti futuribili del dispositivo». Peraltro i Giovani medici si dichiarano perplessi rispetto al merito del provvedimento emanato dal Tar Lazio che rischia di affermare «il principio della paralisi dello scorrimento delle graduatorie a fronte dell'avvenuta iscrizione del vincitore di concorso a una scuola di specializzazione e quindi verrebbe minato l'intero impianto del concorso nazionale. Se così fosse» si conclude la nota «ci troveremmo di fronte al prevalere della volontà della Giustizia amministrativa su quella del Legislatore, configurandosi uno scenario non consono a un paese civile».