La formazione post-laurea per i giovani camici bianchi vedrà cambiamenti notevoli, se verranno accettate le proposte che il tavolo tecnico sul riordino delle scuole di specializzazione ha inviato al Miur: accorpamento delle scuole da 56 a poco più di 40; riduzione della durata dei corsi a una media di quattro anni dagli attuali cinque per molte scuole e impiego delle risorse risparmiate per il finanziamento di 700-800 nuove borse.
Al tavolo ha partecipato anche Federspecializzandi e la nuova presidentessa Giulia Bartalucci ha ammesso che non si è trattato di un lavoro facile «perché si doveva cercare di mantenere un adeguato livello qualitativo della didattica e nello stesso tempo raggiungere una maggiore sostenibilità per poter liberare risorse da destinare all'aumento del numero dei contratti; l'obiettivo è stato sostanzialmente raggiunto e si è ipotizzata una durata delle scuole di specializzazione in accordo con le normative europee».
Oltre al lavoro del tavolo tecnico sul riassetto delle scuole di specializzazione, Bartalucci si sofferma però su un'altra questione: «è stata sollevata dal tavolo politico sull'ex articolo 22 del Patto della salute; si sta discutendo di permettere l'accesso nel Ssn a neolaureati non ancora specialisti e creare un doppio canale di formazione specialistica con la riammissione alle scuole di specializzazione, come posti sovrannumerari, di dipendenti del Ssn. Abbiamo espresso delle perplessità importanti perché un medico neolaureato, come avviene in tutta Europa, ha bisogno dell'accesso a un percorso formativo tutelato sia nelle responsabilità che nelle competenze da acquisire. Tutti devono avere gli stessi diritti di formazione post-laurea, generale e poi specialistica. Se il sistema in questo momento non è sostenibile per il numero delle richieste, si può certamente pensare di fare una parte della formazione nel Ssn ma deve essere ben definita e concordata col Miur perché, a fronte di una frequenza nel Ssn magari anche nell'immediato post laurea, corrisponda un percorso nel tempo che preluda poi all'accesso alle scuole di specializzazione».
Renato Torlaschi - www.doctor33.it