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Test medicina, dopo i ricorsi universitą in tilt

Aule sovraffollate e atenei in tilt. Č questo l'effetto che sembrano avere sulle facoltà di medicina italiane i ricorsi accolti dai Tar, che hanno permesso l'immatricolazione con riserva a 5mila aspiranti medici bocciati al test del 9 aprile 2014. Un effetto boomerang che ha suscitato le reazioni dei legittimi vincitori del concorso che o non hanno visto partire i corsi o si sono ritrovati a condividere spazi e strutture con colleghi in esubero considerevole rispetto a quanto era stato programmato. E il fenomeno non sembra destinato ad arginarsi visto che è di questi giorni una nuova decisione del Consiglio di stato che ha aperto le porte dell'Università ad altri 1.500-2.000 studenti, che non riuscendo più a rivolgersi al Tar hanno presentato ricorso straordinario al Capo dello Stato. Una situazione difficile da sostenere, che ha portato un gruppo di studenti vincitori del test a esprimere il proprio disappunto al ministero e ai vertici degli atenei. «Ci siamo preparati con sacrifici, abbiamo pagato le tasse per partecipare alle prove, poi altre tasse di iscrizione. Non è accettabile dobbiamo subire le colpe di altri» dicono gli studenti. Di tutt'altro avviso il fronte dell'Udu (Unione degli universitari) che ha portato avanti i ricorsi degli studenti. «Sia pure con qualche ritardo i corsi sono partiti regolarmente in quasi tutte le sedi nonostante i 5mila in più, segno che le strutture e i docenti ci sono e che quando in tutti questi anni si è detto che il numero chiuso non può essere eliminato si racconta una cosa non vera» ha detto Santi Delia legale per conto dell'Udu che ha assistito migliaia di ricorrenti.

Marco Malagutti - www.doctor33.it

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