«Sembra che la complessa e imponente macchina organizzativa messa in piedi dal Miur abbia retto l'impatto» è questa la sintesi del bilancio tratto dal Segretariato italiano dei giovani medici (Sigm) dopo l'apertura del concorso per la selezione di 5000 nuovi medici specializzandi. Tuttavia le criticità non sono mancate e, visto che le prove non sono concluse, i Giovani medici si riservano di attendere la fine delle selezioni per esprimere un giudizio compiuto e definitivo sul concorso in cui, per la prima volta, i posti verranno assegnati su scala nazionale. Tra le segnalazioni raccolte da Sigm e puntualmente inviate al Ministero, molte sono di natura tecnica; si tratterebbe di casi isolati e per lo più verificatisi in sedi del nord, che sembra siano stati gestiti secondo il protocollo d'emergenza predisposto dalla task force del Miur. In alcuni sedi la distanza tra le postazioni non sarebbe stata ottimale o non sarebbero state predisposte misure idonee per "isolare" le postazioni. Inoltre, la vigilanza non sarebbe stata sempre incisiva o numericamente consistente in relazione alla struttura delle aule ed alla dislocazione delle postazioni.
«Ma per una più compiuta valutazione di tali aspetti, - dicono i Giovani medici - dopo l'espletamento di tutte le prove, ci riserviamo di richiedere al Miur di pubblicare i dati relativi ai punteggi medi conseguiti dai candidati per sede e per aula, come già fatto recentemente dalla nostra Associazione col ministero della Salute in riferimento alle selezioni per l'accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale».
C'è però un elemento comune che caratterizza trasversalmente le lamentele giunte da tutti i candidati, dal nord al sud del Paese: la difficoltà del test, che sarebbe stato eccessivamente improntato su contenuti pre-clinici. Secondo quanto riferisce Sigm, questo sembra avere appiattito verso il basso i punteggi totalizzati dai candidati.
Renato Torlaschi - www.doctor33.it