Sono 12.168 i candidati che da ieri fino al 31 ottobre dovranno presentarsi presso le 117 sedi in cui si svolgeranno le prove di selezione per l'accesso alle Scuole di specializzazione in medicina. Il primo gestito a livello nazionale con il superamento dei concorsi locali gestiti dagli atenei e per questo ribattezzato "ferma-baroni". Sarà davvero un concorso di svolta? «È sicuramente un nuovo corso» sottolinea il nuovo presidente nazionale di Federspecializzandi Giulia Bartalucci, eletto domenica scorsa a Bologna nel corso dell'Assemblea confederale. «L'auspicio è che sia migliore la modalità di accesso ma non mancano le preoccupazioni sul regolare svolgimento». Il Miur fa sapere che ci saranno 1.800 persone impegnate nella vigilanza delle prove: bidelli, amministrativi, qualche professore interno a Medicina e alcuni ispettori ministeriali. «Ne prendiamo atto» riprende il neo presidente di Federspecializzandi «ma invitiamo tutti i partecipanti a segnalare immediatamente eventuali irregolarità onde evitare gli episodi denunciati per il concorso di medicina generale. In più un regolare svolgimento ci permetterà di valutare in modo corretto se il nuovo corso funziona e di intervenire laddove fosse necessario». Dopo il test comune di ieri, oggi c'è la prova specifica per l'area medica, poi quella per l'area chirurgica infine quella per le scuole di area dei servizi. Alla fine ogni partecipante conoscerà subito il punteggio conseguito. In attesa dei risultati Federspecializzandi è al lavoro al tavolo ministeriale per il riordino degli ordinamenti didattici delle scuole di specializzazione di area sanitaria. «I tempi sono stretti» conferma Bartalucci «si tratta di definire in quali scuole ridurre la durata e di ridefinire i piani di studio sulla base del tempo ridotto. Certo si sta lavorando molto più in fretta di quanto sarebbe necessario» sottolinea. L'assemblea di Federspecializzandi ha offerto anche l'occasione per presentare il nuovo manifesto programmatico della Confederazione. «Un testo importante» riprende il presidente di Federspecializzandi «nel quale spicca l'importanza di ridefinire la professionalità medica non solo dal punto di vista tecnico ma anche per il suo ruolo sociale ed etico. Uno degli obiettivi» conclude «è la diffusione di una cultura della formazione fra i medici in formazione specialistica».
Marco Malagutti - www.doctor33.it