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Test medicina, oltre 2000 studenti entrano grazie a Tar.

Saranno almeno duemila gli studenti di medicina che si immatricoleranno in sovrannumero, ma potrebbero essere di più visto che a fare ricorso sono stati, complessivamente, oltre 4mila studenti. I casi più eclatanti riguardano le facoltà di Bari e Napoli che, dopo che il Tar del Lazio ha accolto i primi ricorsi hanno visto le prime iscrizioni. «È un pasticcio» osserva Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, con riferimento in particolare alla situazione barese «che rivela come sia necessario da parte del ministero una maggiore attenzione alla rigorosità dei test e alle procedure onde evitare dubbi e problemi. Invece si perde tempo con l'ipotesi di modello francese e conseguente abolizione del test che» sottolinea Mastrillo «non è praticabile» Il problema, come segnalato da altri osservatori, è soprattutto organizzativo. «Non ci sono aule sufficientemente capienti» spiega «e l'ipotesi di trasferire le lezioni nei cinema non è a costo zero. Oltretutto» aggiunge «il test funziona nelle realtà dove viene utilizzato, penso agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna, perché qui da noi no?». E il segretario dei corsi di laurea delle professioni sanitarie  è perplesso anche sul gruppo di lavoro coordinato dal ministro Giannini «se ne sa poco» spiega «e comunque non contempla i diretti interessati cioè i rettori, che nella gran parte sono contrari. Si tratta di una soluzione demagogica che dovrebbe essere accantonata». Oggi, nel frattempo, si svolgono gli esami di ammissione per i 25.540 posti a bando nelle 38 Università statali per 22 profili sanitari (infermiere, ostetrica, fisioterapista, logopedista, dietista, tecnici di laboratorio, di radiologia, di neurofisiopatologia). In media per le 22 professioni si registrano 3,3 domande per 1 posto, con rapporto inferiore al 3,9% dello scorso anno, quando le domande furono di più, 101.865. Un dato significativo, come conferma Mastrillo «si tratta di una crisi conseguente a quella occupazionale che ora tocca anche l'ambito sanitario, con progressivo trend negativo negli ultimi sei anni». A complicare le cose, aggiunge «il fatto che nonostante la disoccupazione dilagante i posti messi a bando siano ancora troppi. Il caso dei tecnici di radiologia è sintomatico visto che i posti dovrebbero essere 700 e invece sono oltre 1000». Per gli 85.000 studenti che affronteranno oggi gli esami di ammissione la situazione non sembra semplice.

Marco Malagutti - www.doctor33.it

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