Mantenere il numero programmato e introdurre un "progress test" con il quale valutare gli studenti lungo tutto il percorso accademico, dal primo al quinto e sesto anno. Potrebbe essere questo, secondo il segretario generale Fnomceo Luigi Conte, il giusto approccio alle attuali difficoltà nel meccanismo di selezione per l'Università. «Non c'è dubbio» premette Conte «così com'è strutturata attualmente, la prova a quiz va rivista. Il "progress test" cui sottoporre gli studenti al termine di ogni anno permetterebbe sia di valutare le conoscenze dello studente sia le capacità formative delle Facoltà di medicina». I test, precisa Conte, non avrebbero un criterio selettivo perché «il fine dell'Università non deve essere quello di bocciare ma di formare dei grandi professionisti». Che il numero programmato funzioni, del resto lo dicono i numeri elaborati dal Sole 24Ore sui dati del ministero dell'Istruzione, relativi agli esami di abilitazione per l'accesso all'Ordine professionale. I dati per i medici parlano di un calo del 34,6% tra i candidati, da 10.535 a 6.947, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2012. A incidere pesantemente sulla stima, l'introduzione del numero programmato, entrato in vigore in Italia dal 1999. «I numeri» conferma il segretario Fnomceo «rispondono all'esigenza che negli anni '90 si era manifestata per uscire dalla pletora medica, che ci aveva resi il primo paese al mondo per numero di medici. La programmazione ha dato, perciò, i risultati sperati e ha migliorato sia la qualità sia l'organizzazione didattica». Il fatto che si sia ristretta anche la via d'accesso, ossia che diminuiscano i candidati che superano gli esami di abilitazione è, invece, per Conte più preoccupante. «Il pass rating in diminuzione» spiega «è indice che anche le capacità mnemoniche degli studenti, ossia il principale bersaglio del sistema a quiz attualmente in uso, sono in calo». Ora, però, è urgente superare questa fase che il segretario Fnomceo definisce di «imperante irresponsabilità». Il riferimento è alla valanga di ricorsi da parte degli studenti che non avevano superato il test di aprile. «Una situazione intollerabile nella quale si dà spazio ai peggiori istinti invece di ragionare» conclude.
Marco Malagutti - www.doctor33.it