«Non si possono costruire riflessioni di tendenza sulla sola base delle variazioni riscontrate negli ultimi anni nella popolazione universitaria femminile. Ad esempio dai dati Fnomceo tra il 2009 e il 2013 -su 6700/6800 nuovi medici- le donne medico nel 2013 diventano il 59,45 % dopo essere state negli anni precedenti sopra il 60%. Servirebbe integrare dati generati da differenti fonti, come ha auspicato di recente Linda Sabbadini del Dipartimento per le Statistiche sociali Istat». Annarita Frullini responsabile dell'Osservatorio Fnomceo sulla professione femminile, riflette sull'allarme lanciato da Anaao Assomed secondo le cui elaborazioni le donne iscritte a Medicina sono diminuite dal 61% del 2003-04 al 53% di dieci anni dopo e tra i giovanissimi tornano ad essere di più i maschi. Frullini ricorda che il trend resta quello di una presenza femminile sempre maggiore tra i camici bianchi. Secondo i dati Fnom 2012, i camici "rosa" fra i 40 e i 49 anni sono 30mila, il 52%; fra i 24 e i 39 anni sono 40 mila, il 63,2 %. «Tuttavia il lavoro di medico presenta da anni più ombre che luci e per le donne precariato e incertezza mal si conciliano con l'orologio biologico gestazionale e con gli imbuti sia dopo la laurea sia dopo la specializzazione. Un lavoro Eurostat con dati 2013 pubblicato in questi giorni riporta come in tutta Europa pur essendo le donne più istruite hanno un minore guadagno. Il calcolo è su tre parametri: salario orario, numero di ore lavorate e tasso di occupazione. L'Italia, fra gli stati Ue, ha una situazione sfavorevole: gli uomini guadagnano il 43,5 % in più soprattutto per il tasso di occupazione e le ore lavorate al mese. Questi dati possono valere pure per le donne medico». Quanto ai giovani, «uno studio presentato in passato da esperte della Banca d'Italia rilevava che se il costo degli studi è alto, le famiglie con entrate in calo non investono sulle figlie. L'istruzione locale è preferita alla fuori sede anche per le figlie di laureati. Le donne s'iscrivono quanto più il costo dell'università diminuisce». Per capire come la professione vive i cambiamenti in atto la Fnomceo, dopo il questionario dell'anno scorso sul profilo del giovane iscritto, ora lancia un questionario "per generi, latitudini e generazioni", anonimo su 25 mila medici con domande sul grado di stress, di soddisfazione professionale, la capacità di conciliare famiglia e lavoro, tecnologie e medicina. Il modello, con un logo Fnomceo disegnato ad hoc da Alessandra Gatti, sarà inviato nelle prossime settimane e l'elaborazione dei primi dati è prevista entro fine anno.