Il ministero della Salute e le Regioni hanno concluso la rilevazione dei fabbisogni formativi per i corsi di laurea a ciclo unico di Medicina e chirurgia, di Odontoiatria e di Veterinaria per l'anno accademico 2015-2016. Per Medicina la richiesta delle Regioni è di 10.222 posti, 471 in meno rispetto allo scorso anno (-4,4%), con equivalente turnover del 2,9% rispetto ai 355mila medici iscritti all'Ordine. Numeri ancora eccessivi, come sottolinea Luigi Conte, segretario generale della Fnomceo, rispetto all'effettiva necessità. «Come Fnomceo siamo stati interpellati e avevamo identificato un fabbisogno di 7.500 medici per il prossimo triennio» sottolinea. «Dalle Regioni è arrivato un numero superiore del 30%. La nostra valutazione, peraltro, ha tenuto conto dell'iper afflusso e del numero di immatricolazioni raddoppiato a causa dei numerosi ricorsi al Tar». I prossimi passaggi prevedono la ratifica da parte della Conferenza Stato-Regioni per la determinazione finale, dopodiché i dati verranno rapportati al potenziale formativo delle Università che è in fase di definizione per essere concluso dal Miur a fine marzo. Ma già sin d'ora i dati sono eccedenti, nella prospettiva Fnomceo. «Ogni anno il dato crescente, ma il rischio inevitabile» sottolinea Conte «è la pletora medica». Un dato che, per Conte, è destinato a diventare ancora più preoccupante tra 5-6 anni alla luce del problema contingente delle scuole di specialità. «Se la previsione è di 12.000- 13.000 laureati significa che tra 5-6 anni ci troveremo con almeno 6.000 laureati che non potranno entrare in scuola di specialità e che si rivolgeranno all'estero. Ma è sempre la solita storia dell'assenza di visione prospettica della politica» conclude Conte. «Il problema non viene affrontato in modo complessivo e si rimanda quello che si potrebbe fare oggi».
Marco Malagutti
(Fonte: Doctor33 dell'11 marzo 2015)